martedì 24 agosto 2010

Io le mele le amo. Ciò nonostante nel caso specifico avrei usato un po' più di prudenza

Domenica mattina a pranzo c'eravamo tutti, inclusa mia cognata caracollante. Ormai ha una pancia talmente grossa che non ci passa dalla porta. Per darvi un'idea di quanto sia avanzato lo stadio, vi dico solo che mio nipote potrebbe essere nato anche stanotte, e avrebbe fatto solo il dovere suo.

Insomma a un certo punto, come spesso accade in queste liete libagioni familiari che usano svolgersi intorno a una donna ripiena di bambino, qualcuno ha tirato fuori il partorirai con dolore.

Scherzosamente, va da sè. Mio nipote, l'altro, quello già nato da parecchio - 17 anni a ottobre, battezzato, comunicato, cresimato, a suo tempo un discreto cursus honorum da chierichetto - ascolta con curiosità il colorito adagio biblico e se lo fa anche ripetere. Noi lo ripetiamo: partorirai con dolore! E lui: ma dove sta scritta 'sta stronzata?

E' uno dei tati motivi per cui amo l'educazione cattolica. Perché forma piccoli soldatini e li manda in giro a propagare minchiate. Senza avere la minima idea di cosa stiano parlando.


3 commenti:

  1. direi che fa il paio con la battuta che sta nel film di corsicato, non mi ricordo adesso il titolo, quello dove c'era caterina murino che era rimasta incinta ma il marito era sterile, entra nel negozio di arredi sacri e confida alla suora che forse è rimasta incinta senza avere rapporti. e la suora (che soltanto dopo si scoprirà essere una figurante): "ma che stronzata! non s'è mai sentita!!"

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  2. Bellissima anche questa. Non sono mai riuscita a vederlo, quel film, tra l'altro. E mi dispiace.

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  3. Ma la cognata ha spanzerottato poi? Ché siamo al quattro di settembre, ormai.

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