lunedì 26 aprile 2010

In a galaxy far far away

Pensavo alle curiose affermazioni fatte ieri da Stephen Hawkins a proposito delle intelligenze extraterrestri e dell'alta probabilità che da qualche parte nell'universo esistano creature in qualche misura simili a noi. Simili ma non troppo, sia chiaro. Quel tanto che basta perché sia giustificabile anche per loro l'attribuzione di intelligenza. Chè se il termine di paragone siamo noi, non è che serva evocare Asimov, Hari Seldon, il Ciclo della Fondazione e compagnia cantando. Basta che sia un gruppuscolo di forme di vita stolte, sanguinarie, predatorie, e con un talento per lo sfruttamento delle risorse preveggente quanto quello di un paguro di mare, ed eccola là che il parallelo ci sta tutto. Anzi, se non ci limitiamo al solo versante dello sviluppo cognitivo - e non si vede perché visto che la Vita è ben altro che questo -, e la mettiamo nei termini di vera evoluzione spirituale, c'è perfino del grasso che cola. Basta che la Vita da quelle parti si sia sviluppata tipo 10 minuti fa, e la prima ameba abbia messo un piedino fuori dal brodo primordiale intorno alle cinque di stamattina, che già stanno messi piuttosto bene per rimontarci in classifica entro la fine della settimana. Insomma Hawkins dice che, se ci assomigliano, c'è poco da stare allegri, e io sono abbastanza d'accordo.

Mi rimane però la speranza che per qualche incredibile ragione giustificata dalle distanze siderali che ci separano, siano magari diversi da noi. Perfino migliori. Pensate, per esempio, a un papa extraterrestre. Ecco, secondo me un papa extraterrestre parlerebbe così.

Sarebbe bello. In qualche remotissima misura perfino compensatorio. Però certo, dovrebbe arrivare da un posto davvero lontano. Molto oltre la Via Lattea, come minimo.

9 commenti:

  1. Eppure perfino il buon dottore sapeva bene quanto potere abbia il clero, al punto da far diventare la Fondazione una chiesa essa stessa, per superare una delle crisi "Seldon".

    Se il papa facesse davvero un'azione simile, ho il timore che rafforzerebbe la posizione sua e della chiesa cattolica.

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  2. sempre detto: era meglio un papa pisano.

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  3. Non me li ricordo mica tanto bene i dettagli della Fondazione. Me la lessi a 16 e mi fece fare dei trip pazzeschi. Poi però ho ripreso in mano il primo volume qualche anno fa e ci sono rimsata malissimo. Niente da dire sullo scenario immaginifico, ma santa madonna come scriveva male. Lo stile è proprio da quarta elementare, no? I dialoghi sembravano quelli di Paperino.

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  4. Un papa pisano? Un papa pisano piuttsoto che extraterrestre?

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  5. Il Pap'occhio è un altro film che, potendo, eviterei di rivedere.

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  6. Mì ti avverto: sono carampano di Asimov, possiedo (quasi) tutti i suoi libri e articoli...
    La trilogia la lessi anche io a quell'età (avevo appena finito d'imparare a leggere in effetti, paragondando la nostra reciproca evoluzione intellettuale).
    Magari con la traduzione in italiano si sarà perso qualcosa, però a me è sempre apparsa grandiosa, anche rileggendola più volte in età matura.
    M'ha spinto perfino all'acquisto dell'opera di Gibbon alla quale s'era ispirato (rimasta lì a fare polvere, ovviamente).

    Insomma scherza coi santi, ma lascia stare i fanti ;o)

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  7. mannò, meglio un pisano che 'sta frocia antica.

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  8. Beh, però il prete Farinella è abbastanza extraterrestre. Quasi quasi m'accontento.

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